Forte Falcone Portoferraio Isola d'Elba Toscana
Forte Falcone fa parte, inseme al forte Stella e alla torre della Linguella, del sistema difensivo della città di Portoferraio ovvero l'antica Cosmopoli dal nome del suo fondatore il Granduca Cosimo I.
Costruita nel 1548 con la forma di un quadrilatero irregolare, venne edificata sulla cima della collina più alta del promontorio su cui sorge la città di Portoferraio, nella parte superiore del suo centro storico, raggiungibile attraverso una strada tortuosa che giunge fino all'imponente portone d'ingresso sul quale è posta una lapide in marmo che ricorda la fondazione della città. Come lo Stella il Falcone fu costruito con mattoni d'argilla, per questo motivo le due opere assumono il caratteristico colore rossastro che risalta sul biancore dei bastioni circostanti.
Tale costruzione, voluta dai Medici per difendersi dagli attacchi dei pirati, ebbe come ideatore e iniziatore dell'opera (fondamenta e inizio costruzione del fronte sud) Giovan Battista Belluci anche se poi i lavori proseguirono, fino ad ultimazione dell'opera, sotto la direzione di Giovanni Camerini riconosciuto quindi come costruttore ufficiale della fortezza.
Nel periodo granducale il forte fu utilizzato come carcere politico. L'ospite più illustre di esso è Francesco Domenico Guerrazzi che vi trascorse una detenzione nel 1848. Proprio in questa occasione scrisse forse la sua opera più famosa "La predica del venerdì santo".
Nel Novecento il forte non perse la vocazione: rimase infatti al demanio militare, e per molti anni fu sotto la pertinenza della marina che ne modificò radicalmente, e in modo discutibile, la sua originaria struttura, alterando profondamente il suo aspetto originario (negli anni 40 del novecento venne costruito il fabbricato centrale del forte).
Rispetto ad oggi infatti il forte appariva in modo diverso. Quasi tutti i locali erano infatti sotterranei di modo che il piano di calpestio, situato a circa due metri d'altezza dal suolo naturale, potesse consentire il massimo grado di manovra in caso di assedio. I vani erano divisi in magazzini, prigioni e alloggi per il genio; Si affacciavano tutti su una corte interna ed erano coperti da volte a mattoni, a botte e a crociera. Originariamente, superato l'ingresso, si percorrevano due rampe di scale in linea: la prima permetteva di raggiungere la corte interna e quindi gli ambienti coperti; con la seconda si giungeva al piano di calpestio superiore. Furono costruite anche due cisterne per il fabbisogno idrico della struttura.
Delle quattro garitte che scandivano gli angoli del Forte sono rimaste solo due: quella a nord-est con ben conservata la croce dei Lorena, e quella a sud-ovest, ricostruita nel dopoguerra.
Nel 1997 l'area è passata al comune di Portoferraio, e dieci anni dopo è stato avviato il restauro per il riutilizzo civile del forte, che per la prima volta nel 2011 lo ha aperto a tutti i visitatori.
Molto belli gli scorci panoramici che si possono godere dagli spalti esterni.